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Gianluca Garelli

    Letture kantiane
    Lo spirito in figura
    Hegel e le incertezze del senso
    Sostanza e soggetto
    La teleologia secondo Kant
    • Scritta da Hegel nel gennaio del 1807, qualche mese dopo aver ultimato il corpo dell'opera, la Vorrede ("Prefazione") alla Fenomenologia dello spirito costituisce in realtà un'introduzione ai principali temi dell'intera filosofia hegeliana. Il volume che qui si presenta, oltre a offrire una guida di lettura al testo, propone una serie di approfondimenti tematici; i saggi che lo compongono ricostruiscono la genesi di concetti e problemi che si trovano nella "Prefazione" e ne contestualizzano il senso in relazione agli intenti dell'opera di Hegel nel complesso e alla sua successiva impostazione sistematica. Essi delineano così un percorso ragionato in cui il carattere propedeutico va di pari passo con la trattazione di nozioni centrali come quelle di riflessione e di teleologia, nonché di costellazioni di pensiero quali il rapporto tra la filosofia e il proprio tempo, il pensiero e il linguaggio, il vero e il falso. In costante dialogo ermeneutico con la Vorrede, questo libro non nasconde così l'ambizione di confrontare il nostro presente con i principi dell'intera concezione hegeliana del sapere

      Sostanza e soggetto
    • Lo spirito in figura

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      Intesa da Hegel come forma di pensiero non scientifico e contrapposta in quanto tale al concetto, la rappresentazione è destinata a oscillare fra l'elemento sensibile e quello universale. Il libro indaga le diverse funzioni della nozione di rappresentazione nella "Fenomenologia dello spirito". Nonostante le sue ambiguità, si tratta di un'opera unica nella filosofia moderna, anzitutto in quanto straordinario repertorio di figure, vale a dire di rappresentazioni che esigono di essere levate dall'universalità del pensare, ma insieme si rivelano necessarie al cammino ascensionale del concetto, e resistono così in vario modo alla pretesa di un'assoluta negazione del sensibile. Al residuo estetico spetta così, nella prospettiva hegeliana del 1807, un ruolo indispensabile: nella sua dimensione intermedia fra il singolare e l'universale, esso tiene aperto lo spazio della comunicazione intersoggettiva, che è insieme condizione di possibilità e scopo della dialettica.

      Lo spirito in figura
    • Dopo duecento anni di storia degli effetti, quando si voglia indicare che cosa significhi un pensiero "kantiano" si finisce per richiamare la distinzione fra lo spirito e la lettera della filosofia distinzione sinonimo di arbitrio e imprecisione. Se la filosofia oggi richiede qualcosa come una "deduzione" nel senso kantiano, il libro propone alcune tappe d'un percorso ermeneutico costruito intorno all'idea di un certo modo di essere kantiani in filosofia. I saggi in esso contenuti il rapporto fra possibilità, realtà e contingenza nell'ontologia kantiana; il nesso della trattazione kantiana della questione modale con le tematiche propriamente estetiche; la lezione che intorno a questi temi hanno offerto alcuni interpreti italiani.

      Letture kantiane