Con i versi di una ballata, che a stento riescono a contenere l’impeto affabulatorio, Friedrich Dürrenmatt, come già nella "Morte della Pizia", si inoltra sul terreno del mito. Il suo minotauro, creatura terrifica e insieme innocente, imprigionato in un labirinto che è un intricato gioco di specchi, si dibatte alla ricerca di una via d’uscita, in primo luogo da se stesso. E nel turbine di immagini in cui il mostro si perde, e si scopre, il mito rifulge di nuova luce.
Questo è il viaggio coraggioso di una viandante fra due mondi, una giovane turca che vuol fare l’attrice e non trova altro modo, per pagarsi la scuola di recitazione, che emigrare in Germania. È vergine, sprovveduta, non sa una parola di tedesco, ma è curiosa, caparbia, intelligente e decisa a farcela. La sua storia, intensa, dolcissima, divertente, è l’arguto racconto di una ragazza che rifiuta di mettere la testa a posto, della sua passione per il teatro, il cinema, la poesia, la politica, di un periodo incredibile vissuto tra Berlino e Istanbul alla fine degli anni sessanta. Attingendo a una grammatica tutta interiore, che scardina le regole per dar vita a un idioma speciale, potentemente suggestivo e cadenzato, Emine Sevgi Özdamar compone nella sua nuova lingua madre, il tedesco, un vero e proprio inno alla tolleranza. Costruendo quel ponte ideale che unisce culture tra loro distanti, quella occidentale e quella orientale, l’autrice sottolinea il privilegio di poter contare su due lingue e due paesi, perché «due lingue sono due persone».
Obraz modernej doby videný očami dospievajúceho chlapca je strhujúcim dielom, v ktorom Franz Kafka brilantnou umeleckou formou rozvinul pocit ohrozenia obyčajného človeka odľudštenými spoločenskými vzťahmi. Obavy a úzkosť z modernej doby sú v jeho podaní rovnako aktuálne ako v čase vzniku románu. Cez pološero dlhých tieňov a rôznych interpretácií presvitá autor, ktorý dokázal s humorom hľadieť do tváre formujúceho sa nového sveta. Kafka bol výnimočným pozorovateľom, ale aj majstrom grotesky, aranžovania a predvádzania situácií, ktoré bez zbytočného psychologizovania mieria priamo do srdca príbehu.
Vydanie: 1. slovenské vyd.
Z nemeckého originálu preložila Perla Bžochová
Esej "Kastrující stín svatého Garty" napísal Milan Kundera