La Germania secondo Fabrizia Ramondino ovvero diario di un “viaggio esteriore e interiore”, scandito dal ritmo di una meditazione poetica: nelle pagine di questo taccuino, l’autrice narra di sé e della sua lunga frequentazione delle “terre tedesche”, ricostruendo, dal dopoguerra sino a oggi, l’instabile profilo di un Paese segnato dai traumi e dalle crisi ripetute del Novecento. Immagini di città – Heidelberg, Francoforte, Monaco, Wuppertal, Weimar, Berlino – si intrecciano a riflessioni sulla Storia e sulla cultura tedesca, sollecitando via via, accanto alla memoria del passato, un tentativo di decifrare gli scenari del presente scaturiti dalla svolta del 1989. Ne deriva un singolare itinerario attraverso lo spazio e il tempo, che è insieme un bilancio di vita e di scrittura: l’esperienza del viaggio coinvolge di rimando la nozione delle origini e il rapporto con Napoli, “città balia” piú che “madre”, oggetto di un amore difficile e radice di un senso irrimediabilmente precario dello star di casa e nel mondo. Accompagnano il testo tre lettere inedite di Gesualdo Bufalino, Anna Maria Ortese e Karsten Witte riferite alla prima versione del Taccuino tedesco (La Tartaruga, 1987).
Fabrizia Ramondino Knihy






Althénopis
Kosmos einer Kindheit
Neapel. 'Da fiel kein Traum herab . . . Da fiel mir Leben zu . . .'
- 264 stránok
- 10 hodin čítania
Dadapolis
Caleidoscopio Napoletano
I mattoni con cui è stata costruita "Dadapolis" sono i testi di numerosi poeti, scrittori, studiosi, religiosi, artisti, politici, filosofi, viaggiatori, eruditi. Le voce dei narranti, piuttosto che a monologhi o a educate conversazioni in un simposio, somigliano al disordinato brusio di un gruppo disparato di persone che, riunite dal caso nell'angolo appartato di una piazza, nonostante il traffico ed i commerci, animatamente discutono intorno ad una controversa questione che non riusciranno a risolvere, ma di cui ci avranno rivelato la complessità. Forse la distanza fra Napoli e Dadapolis, fra la città reale e questo disordinato coro di voci, rimarrà la stessa di quella che separa due inamovibili montagne.
Die Vögel des Narcís
- 307 stránok
- 11 hodin čítania
„Eine Stimme, von der man gleich beim ersten Hören denkt, man habe sie eigentlich schon immer vermisst.“ DIE ZEIT. Nach dem Tod von Fabrizia Ramondino im Juni 2008 erschien ihr letzter Roman, der nun auf Deutsch veröffentlicht wird. Der Verlag, der bereits 1986 ihren ersten Roman herausbrachte, bringt damit 'die Stimme Neapels' erneut zur Geltung. La Via, die Hauptstraße im kleinen Städtchen Acraia zwischen Rom und Neapel, ist Zeugin zahlreicher Ereignisse seit der Zeit des Römischen Reichs: Kriege, Handel, Liebesgeschichten, Hungersnöte, Reichtum, Intrigen und Skandale. Diese Straße teilt das Dorf in zwei Hälften. Ein Seekapitän besucht das Städtchen und interagiert mit seinen Bewohnern – darunter Rituzza, die Nachbarin mit den zwei Töchtern, die Kinderfeste organisiert und van Goghs Sonnenblumen kopiert. Zwischen ihr und dem Seekapitän entwickelt sich eine beunruhigende Intimität. Auch Bartolomeo, der anarchistische Hirte, und seine ängstliche Frau Ausilia sowie die drei Generäle Raffaele, Orso und Lorenzo, die die Schlacht um Montecassino immer noch führen, prägen das Bild. „Es ist eine Zauberwelt und zugleich das Spiegelbild des heutigen Italien, was Fabrizia Ramondino hier ein letztes Mal mit großer Kunst, mit Witz und Kummer vor dem Leser ausbreitet.“ Neue Zürcher Zeitung.
Die schönsten Erzählungen der großen neapolitanischen Dichterin in einem Band: skurrile Begegnungen, kuriose Beobachtungen, leise, wehmütige Szenen aus dem Süden Italiens.


