Culturally significant, this work is a reproduction of an original artifact, preserving its historical integrity. It includes original copyright references and library stamps, reflecting its importance in the knowledge base of civilization. The text remains faithful to the original, offering readers a glimpse into the past and the scholarly value of the work.
Hlavná hrdinka románu Nana je akási "zlatá muška", ktorá ničí každého, koho sa dotkne. Celým svojím životom sa pomstí za seba a sebe podobných. Rozbíja rodiny, nivočí ľudí, privádza ich na mizinu, spôsobuje ich mravný rozklad. Jej milenci z najvyšších kruhov kvôli nej trpia, sužujú sa, bankrotujú, ale nevedia sa jej vzdať.
Nádherným jazykom napísaný román je príbehom krásnej kurtizány, ktorá vyrástla v najbiednejšom prostredí a vďaka svojim milencom zbohatne. Jej milenci z najvyšších kruhov pre ňu trpia, sužujú sa, bankrotujú, ale nevedia sa jej nabaží a už vonkoncom vzdať.
This is a pre-1923 historical reproduction that was curated for quality. Quality assurance was conducted on each of these books in an attempt to remove books with imperfections introduced by the digitization process. Though we have made best efforts - the books may have occasional errors that do not impede the reading experience. We believe this work is culturally important and have elected to bring the book back into print as part of our continuing commitment to the preservation of printed works worldwide.
Lugubri castelli infestati da spettri, sinistre apparizioni notturne, giovani eroine preda di indescrivibili orrori, tenebrosi e fatali persecutori, mostri, licantropi, vampiri...Il romanzo “gotico”, dal Castle of Otranto di Walpole (1764) al Melmoth di Maturin (1820) – per indicare due libri che, secondo una certa convenzione, segnerebbero gli estremi cronologici del fenomeno – è davvero soltanto questo cupo bric-à-brac di luoghi, personaggi e situazioni? O invece la narrativa gotica, con il suo «sublime del terrore», in reazione al predominio della ragione e del common sense, nasconde angosce e inquietudini che oggi torniamo a sentire sorprendentemente vicine?...Attraverso i capolavori dei maestri indiscussi del genere (Horace Walpole, M.G. Lewis, Ann Radcliffe, Mary Shelley, C.R. Maturin, John William Polidori) il lettore è chiamato a esplorare i labirintici sentieri della paura – elemento cardine della Gothic Fiction, e che, come notava D. Punter, «non è semplicemente un tema o un atteggiamento, ma ha anche delle conseguenze in termini di forma, stile e rapporti sociali dei testi» –, a godere, con un brivido di delizia, la caotica, trionfante irruzione del terrore sulla pagina scritta.
es Mystères de Marseille (pubblicato nel 1867, stesso anno di Thérèse Raquin), giovanile incursione di Émile Zola nel feuilleton, è una sorta di esperienza di laboratorio assai significativa per lo scrittore. È qui, infatti, che si rivela il suo «metodo giornalistico» adottato in seguito per il grande ciclo dei Rougon-Macquart, il metodo «inevitabile» e «spietato» che farà nascere romanzi come L’assommoir, Nana, La bête humaine, Germinal. Banco di prova, specchio rivelatore di un difficile apprendistato, Les Mystères de Marseille viene presentato qui in una traduzione del 1885 (riveduta da Riccardo Reim) che conserva a queste insolite pagine di Zola un curioso sapore d’epoca.